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Disabili gravi siciliani: “chiediamo la libertà di cura”
Palermo. Al grido Libertà e Indipendenza centinaia di disabili, accompagnati dai propri familiari, hanno manifestato davanti Palazzo d’Orleans per chiedere al governo regionale maggiori attenzioni e un passo indietro riguardo l’ultimo decreto che continua a penalizzare i disabili gravi.
Il sit-in di protesta ,voluto da numerose associazioni siciliane, punta il dito contro la Regione Siciliana e soprattutto contro l’ultimo decreto firmato dalla Giunta Musumeci che penalizzerebbe gli oltre 25 mila disabili gravi siciliani costretti a scegliere da quali servizi territoriali farsi curare.
Se per i disabili gravissimi è prevista la libertà di scegliere se farsi curare dai servizi offerti o optare per l’assegno di cura, la stessa cosa non vale per i gravi che invece dovranno obbligatoriamente optare per le cooperative accreditate.
Tale decreto, approvato dalla VI commissione, secondo la Federazione Movimento Noi Liberi Regionali “comporta solo un danno alla persona con disabilità poiché prevede per i soggetti gravi solo una libera scelta tra i servizi territoriali; I servizi territoriali sono quei servizi che vengono organizzati da enti o cooperative accreditate, che avranno il diritto e il riconoscimento economico per scegliere per la persona disabile , il luogo dove svolgere il servizio, l’orario di espletamento del servizio e il personale che espleterà il servizio. Tutto questo non è ammissibile.
Con addosso una maglietta nera per mostrare il lutto e la disperazione i disabili siciliani hanno chiesto a gran voce la libertà di scegliere come vivere e soprattutto da chi farsi curare.
“Il nostro governo non riesce ad accettare che le persone disabili possano vivere una vita normale, scegliere dove andare, dove vivere e da chi farsi assistere, decidere per la propria persona – ha detto Angela Zicari presidente della Federazione Noi Liberi Regionali – eppure sono tutte nozioni semplici e di facile comprensione, previste, peraltro, dalla legge, ma che, ad oggi, la scrivente Federazione non è riuscita, anche utilizzando semplici parole, a fare applicare la legge più volte richiamata.
Tutte queste persone vogliono semplicemente “VIVERE”. Vivere la propria vita senza alcun ostacolo, senza alcun limite, vivere pienamente le proprie giornate: andare a fare la spesa, uscire con gli amici, andare a mangiare una pizza, andare al bar, andare al mare, vivere a casa propria, nutrire i propri sogni, realizzare i propri desideri, valorizzare le proprie abilità, essere assistito da persone che vengono scelte personalmente dalla persona disabile; tutti atti quotidiani della vita normali e scontate che in una società civile dovrebbero essere rispettate”.
I disabili hanno richiesto un incontro al Presidente Musumeci per consegnare una richiesta formale di modifica del decreto presidenziale. Tutti i partecipanti hanno chiesto libertà di cura.
Alla manifestazione non hanno partecipato – pur esprimendo solidarietà – i componenti dell’associazione Siamo Handicappati No Cretini i quali hanno scelto altre forme di lotta “contro un decreto che difficilmente si potrà cambiare in corso d’opera”.
“Pur condividendo la rabbia e la frustrazione che stanno alla base della manifestazione – scrivono dall’associazione Siamo Handicappati No cretini – NON NE CONDIVIDIAMO I TEMPI E LA FORMA. Ad oggi infatti, non c’è alcuna possibilità che la sostanza della norma possa essere modificata (speriamo di essere smentiti e di dovervi chiedere scusa); ma come sosteniamo da Marzo (quando eravamo in piazza proprio per questo), i problemi dell’attuale decreto derivano da una sostanziale carenza di fondi e o da una sbagliata fonte di approvvigionamento della FINANZIARIA che NON PUÒ lasciare spazio, a nostro avviso, a manovre correttive sostanziali come in questo momento richiesto”.
La pensano diversamente coloro che sono scesi in piazza i quali chiedono una modifica sostanziale del decreto.