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“Le catacombe dei Cappuccini” di Dario Piombino

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“Le catacombe dei Cappuccini” di Dario Piombino

Palermo. Presentato presso La Feltrinelli l’ultimo libro dell’antropologo Dario Piombino – Mascali dal titolo “Le catacombe dei Cappuccini”. Guida storico – scientifica” (Edizioni Kalós), un testo di grande valore scientifico e culturale, che l’autore, esperto paleopatologo e massimo conoscitore del sito, ha redatto in seguito a un lungo periodo di studi, di accurate e sistematiche ricerche sullo stato di conservazione dei corpi ivi presenti e sulla storia di questo luogo di sepoltura unico e fortemente suggestivo, evidente testimonianza di una pratica antica, quella della mummificazione, molto radicata in Sicilia e nelle medesime catacombe messa in atto fino al 1880, e anche oltre.
Le catacombe dei Cappuccini nacquero nel 1599 dall’esigenza dei confratelli di dotarsi di un cimitero più grande rispetto a quello precedentemente in uso, una fossa comune scavata sotto l’altare di Sant’Anna nella chiesa di Santa Maria della Pace, presso la quale gli stessi si erano stabiliti nel 1534. E quando i Frati, nel tentativo di portare i corpi dei confratelli defunti dalla prima sepoltura alla nuova, si resero conto che fra questi quarantacinque erano rimasti integri, interpretarono questa sorprendente scoperta come un segno della benevolenza celeste e, invece, di seppellirli, li esposero in piedi all’interno di apposite nicchie.

Lo straordinario avvenimento portò i Frati a perfezionare il procedimento di mummificazione e ad accogliere un numero sempre maggiore di salme, aprendo il cimitero non solo agli appartenenti all’Ordine ma a tutti coloro che potevano permettersi i costi onerosi di tale peculiare pratica. In questo modo i parenti dei defunti, per lo più personaggi illustri, artisti, patrioti, borghesi, poterono non solo piangere sulla tomba dei propri cari ma andare letteralmente a trovarli.
Non era raro, ha spiegato Dario Piombino – Mascali, che i familiari del defunto considerassero l’anima del proprio caro come una sorta di divinità familiare, di nume tutelare a cui ognuno poteva rivolgersi. Il culto delle anime del purgatorio, come dimostrano gli affreschi nelle stesse catacombe, cioè delle anime di parenti, amici e conoscenti costrette in una specie di limbo in attesa di accedere al paradiso era, infatti, molto diffuso e in particolare nell’Ottocento si affermò la credenza che queste potessero concedere delle vere e proprie grazie.
Le catacombe dei Cappuccini non sono, quindi, un museo macabro, una delle tante attrattive per turisti, ma, come ha sottolineato Padre Domenico Spatola, intervenuto alla presentazione del libro in rappresentanza dei Frati Cappuccini, sono un luogo sacro e come tale andrebbero considerate e rispettate.
Nella sua guida Dario Piombino – Mascali parla di tutto questo e di molto altro, conducendo il lettore all’interno di questa realtà affascinante e misteriosa con dovizia di particolari e per mezzo di una scrittura ariosa e mai statica. Molti gli aspetti analizzati: dalla storia del luogo alla sua formazione, dai provvedimenti igienici alle credenze e alle pratiche funerarie, fino ad arrivare alle testimonianze di donne e uomini di arte e di lettere che non seppero resistere al fascino della città sotterranea.
Un lavoro preciso ed esaustivo quello di Piombino – Mascali, che, frutto di un progetto realizzato in collaborazione con l’EURAC di Bolzano volto a studiare e a salvaguardare non soltanto le mummie di Palermo ma di tutta l’isola, suggella il legame, apparentemente inconciliabile, tra scienza e letteratura.

Genny Ferro

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