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Palermo. Gioisce il ministro, esulta la Lega e piangono i migranti.
La Procura di Catania ha form lato la richiesta di archiviazione nei confronti del ministro degli Interni Matteo Salvini per la vicenda della nave Diciotti.
Lo ha annunciato lo stesso ministro dell’Interno in una diretta Facebook, durante la quale ha aperto la busta ricevuta dalla Procura.
I pm etnei hanno motivato la richiesta di archiviazione argomentando che il ritardo nello sbarco dei 192 migranti a bordo fu “giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale per la separazione dei poteri, di chiedere in sede Europea la distribuzione dei migranti in un caso in cui, secondo la convenzione Sar internazionale sarebbe spettato a Malta indicare il porto sicuro”.
Un lunga inchiesta,composta da due filoni, che ha dato ragione alla “scelta politica insindacabile “ di Salvini.
Di certo in Italia indagare un ministro non è cosa facile, specie per azioni frutto di una campagna mediatica di Salvini e della Lega che sembra trovare riscontro nel voto degli italiani.
Alla fine il ministro con questa inchiesta, oramai verso l’archiviazione, ci ha guadagnato consensi e popolarità.
A piangerne le conseguenze i migranti chi crede nell’accoglienza.
Il caso della nave Diciotti, al centro poi di una pura propaganda politica di questo governo, è soltanto una goccia nel mare rispetto alle tante problematiche legate all’immigrazione.
Nel Mediterraneo si continua a morire e sia l’Italia che l’Europa continuano a sorvolare il problema.
In tutto questo si fa avanti una cultura sempre più accesa sulla non accoglienza e sul respingimento che sicuramente non aiuta in termini di diritti umani.
Salvini nel suo video celebrativo si chiede il perché di questa inchiesta e punta il dito contro i magistrati che sprecano tempo e denaro.
Forse il ministro dimentica che fin quando ci sarà democrazia e libertà certe inchieste servono quantomeno a sedare quel clima di odio sempre più diffuso nei confronti di chi sfida il mare per scappare alla morte e alla povertà.