Negozi chiusi la domenica: “no al far west”
Palermo. Non siamo mai stati d’accordo con la completa deregulation, disposta otto anni fa dal governo Monti, che non ha dato effetti particolarmente positivi né sui consumi, né sull’occupazione, né tanto meno ha generato maggiore concorrenza”. Lo afferma la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio, in merito al dibattito che si è aperto sulla apertura dei negozi nelle domeniche e nei festivi.
Secondo Di Dio “Con la deregulation si innesca di fatto una disparità a favore dei grandi centri commerciali e della grande distribuzione che, disponendo di un numero maggiore di dipendenti, possono utilizzare la turnazione del personale, a scapito della piccola distribuzione che di solito può contare soltanto sul titolare e pochi addetti, con la conseguenza di non poter garantire l’apertura tutti i giorni dell’anno”.
“Siamo convinti – aggiunge Patrizia Di Dio – che nella formulazione delle nuove proposte che il governo farà sia necessario tenere insieme le esigenze di imprese, lavoratori e consumatori e soprattutto da parte nostra suggeriamo di blindare alcune date festive in cui si debba tenere chiuso per rispettare le principali festività civili e religiose e per evitare che i negozi siano comunque aperti 365 giorni all’anno.
Siamo convinti che sia fondamentale il dialogo e l’ascolto reciproci anche per evitare gli errori del passato con l’obiettivo di tenere insieme le esigenze di servizio dei consumatori, la libertà delle scelte imprenditoriali e la giusta tutela della qualità di vita di chi opera nel mondo della distribuzione commerciale. Le soluzioni dovranno tenere anche degli acquisti on line, che offrono la possibilità di comprare sul web tutti i giorni dell’anno e in tutte le ore del giorno”.
“Non possiamo che essere favorevoli a norme più stringenti sulle domeniche che siano più rispettose delle piccole e medie attività”, dice il presidente di Confesercenti Palermo, Mario Attinasi.
“Il far west di questi anni non ha portato a niente, se non alla mortificazione di imprenditori e dipendenti – continua Attinasi -. A trarne vantaggio è stata solo la grande distribuzione, nessun vantaggio per i consumatori. Siamo invece favorevoli a norme condivise che tengano in giusta considerazione le esigenze delle città turistiche e che consentano, caso per caso, di verificare la reale utilità delle aperture domenicali”.