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“Per un Mediterraneo Libero” a Palermo manifestazioni contro il vertice sulla Libia
Palermo. Il 12 e il 13 novembre i leader politici europei e del Mediterraneo riuniti a Villa Igea discuteranno del futuro della Libia.
A Palermo, le sigle della sinistra, si ritroveranno ad organizzare manifestazioni e assemblee per contestare una conferenza dal “carattere propagandistico che di certo non risolverà i problemi legati ai diritti umani ma tristemente focalizzerà le proprie attenzioni verso accordi economici e petroliferi”.
La Libia vive ormai da anni una situazione di forte instabilità politica, a causa di guerre e tensioni interne. Fazioni opposte, tribù ma anche l’Isis fanno da cornice ad un non Stato che accende l’interesse dei Paesi Occidentali attratti dalle sue risorse e dalla sua posizione geografica utile a frenare gli esodi dei migranti più o meno trattenuti con forza e violenza lungo i suoi confini.
Per queste ragioni le associazioni che si occupano di migranti,studenti universitari, centri sociali, comitati e le maggiori sigle cittadine della sinistra ,hanno deciso di “interferire” attraverso un ricco calendario di eventi “Per un Mediterraneo Libero”.
Le manifestazioni del controvertice culmineranno lunedì 12 alle 17 con un unico corteo organizzato da una ventina di sigle . Si partirà, da piazza Marina, si percorrerà via Roma fino al Politeama e da lì al teatro Massimo.
“Questa conferenza – ha detto Pietro Milazzo di Potere al Popolo – sarà soltanto uno spot di propagandistico dove si parlerà di tutto tranne che di diritti umani”.
Numerose le iniziative che si terranno presso la sede dell’Arci Porco Rosso in piazza Casa Professa dove domani e sabato 10 novembre si approfondiranno i temi dell’accoglienza e di una “Città Aperta e senza frontiere”.
“La carta di Palermo” è il nostro biglietto da visita utile a respingere questo tipo di passerelle inutili al futuro dei popoli – ha sottolineato Ramon La Torre di Rifondazione Comunista – ecco perchè l’iniziativa che si svolgerà sabato 10 novembre alle 10 presso il circolo Arci Porco Rosso, si inquadra in quel filone di lotta che fa di Palermo una “città resistente” e che – continua La Torre – ha visto proprio ieri su iniziativa del capogruppo di Sinistra Comune in consiglio comunale, Giusto Catania, approvare un odg che chiede la sospensione del decreto sicurezza Salvini”. Un ordine del giorno votato anche dal capogruppo del M5S Forello.
Al controvertice anche l’adesione del comitato No Muos contro la militarizzazione della Sicilia.
Le contestazioni continueranno anche domenica 11: in serata ci sarà una street parade, un corteo musicale organizzato dagli studenti dell’Ateneo palermitano da piazza Rivoluzione fino a piazza Marina, passando per via Roma.
Per Nicola Calcavecchia attivista dei centri sociali “le potenze politiche presenti al vertice non troveranno soluzioni per la pace e l’accoglienza ma i loro scopi saranno prettamente di spartizione di risorse”.
La domenica mattina sarà all’oratorio Santa Chiara “Interferenze”, che proseguirà martedì all’ex chiesa dei Crociferi. Attivisti per i diritti umani, giornalisti e ong impegnate nel Canale di Sicilia nel soccorso dei migranti discuteranno di Libia. Ci sarà anche padre Alex Zanotelli.
“Lanceremo un messaggio propositivo su un Mediterraneo libero”, dice Fausto Melluso del Forum antirazzista.
L’incontro di presentazione del calendario del controvertice si è tenuto presso la Casa della Cooperazione , circolo Arci di fronte il Porto di S.Erasmo.
Un bene confiscato alla mafia e gestito dall CISS/Cooperazione Internazionale Sud Sud che ha aderito alla serie di manifestazioni e assemblee.
Sergio Cipolla del CISS ci tiene a precisare come “in Libia negli ultimi anni si vive una sistematica violazione dei diritti umani che riguarda lo stesso popolo libico vittima di una frammentazione di quello che una volta era uno stato”.
Per Alberto Lombardo, Partito Comunista, “tutte le potenze sono concordi quando attaccano uno stato, così come accaduto nel 2011 nella guerra contro la Libia, ma poi litigano sempre per spartirsi il bottino”.