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Piovono Pallottole nella triste Sicilia del malaffare

Scritto da Zabbaradio

Piovono Pallottole nella triste Sicilia

Caltanisetta. Piovono pallottole in Sicilia. Cascano all’interno di buste anonime e finiscono sulle scrivanie di esponenti delle politica, della magistratura e per ultimo anche della polizia. Gli atti intimidatori di cui sono state vittime, a distanza di poche settimane, Claudio Fava presidente della commissione regionale antimafia, il procuratore di Caltanissetta Bertone e per ultima la dirigente di polizia Marzia Giustolisi, continuano tristemente a mostrarci quel clima di paura e tensione tipico del nostro Paese.
I personaggi vittime del vile atto intimidatorio hanno in comune l’impegno e il desiderio di verità su uno degli ultimi casi giudiziari che hanno scosso i palazzi del potere siciliano.
Il caso Montante – per cui si attende il quasi certo rinvio a giudizio – ha scoperchiato parecchi interessi clientelari.
Oltre all’ex numero uno dei Confindustria Sicilia sono stati indagati numerosi esponenti delle forze dell’Ordine, nonché appartenenti al cerchio magico di Montante e dell’ex presidente del Senato Renato Schifani. Insomma un sistema di potere fatto di raccomandazioni e favori dove agli arresti domiciliari sono finiti colonnelli dei Carabinieri e agenti dei servizi segreti.
Chi ha mandato allora quei proiettili?
Agli esponenti sani delle istituzioni, ai magistrati e alle forze dell’ordine che stanno portando avanti le indagini, va la solidarietà delle persone oneste, nella speranza che non si ripetano atti intimidatori in un processo che vede indagati,non mafiosi o delinquenti di strada, ma uomini che hanno ricoperto cariche importanti in rappresentanza dello Stato.
Chi ha paura di questo processo? Le pallottole servono ad intimidire o fare semplice propaganda del terrore?
Difficile trovare una risposta in una faccenda che risulta sempre meno rassicurante.
Chi manda i proiettile è sicuramente un vigliacco. Non sappiamo se lo fa per intimidire o per magari creare confusione intorno ad un processo delicato e sicuramente non facile.
In Italia purtroppo si è sempre tentati di trovare un posto di lavoro per il figlio , circondarsi di amicizie illustri e spianare la strada a quei pochi privilegiati.
Non sappiamo quanto questo sistema Montante sarà condannabile in termini di pene da scontare, ma siamo certi che questo è l’ennesimo caso frutto dello specchio offuscato e triste del nostro Paese.
Serve a poco se la Regione Siciliana sarà Parte Civile o meno al processo quello che conta che un giorno questo sistema politico possa essere meno ipocrita e più costruttivo e onesto.

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