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Protesta pastori siciliani: vertice con Musumeci, allevatori divisi.
Palermo. Il prezzo del latte ovino in Sicilia (70 centesimi litro) che ha scatenato post Sardegna la protesta dei pastori e allevatori siciliani, non è di certo di competenza regionale, ma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha voluto ugualmente incontrare ieri le associazioni di categoria per rinforzare una battaglia per la valorizzazione dei prodotti caseari dell’Isola.
Presenti le associazioni di categoria, gli assessori regionali all’Agricoltura e alla Salute Edy Bandiera e Ruggero Razza e il dirigente generale del dipartimento Agricoltura, Carmelo Frittitta .
Oltre al prezzo del latte, che sarà discusso sui tavoli nazionali, la Sicilia necessita di un maggiore riconoscimento di qualità e sicurezza nella produzione del latte ovino, della ricotta e della produzione di carne di agnello.
Certificazioni che ancora tardano ad arrivare. Sembra che i disciplinari ci siano ma tutto rimane ancora fermo in assessorato.
Intanto si divide il fronte della protesta con i pastori che prendono le distanze dalle associazioni di categoria.
Soddisfatti dell’incontro con il governatore la Cia (Confederazione italiana agricoltori) che, dissociandosi da qualsiasi manifestazione di protesta futura, evidenzia come dopo anni di abbandono sia stato aperto finalmente un tavolo di confronto. A prendere le distanze i pastori siciliani che invece continueranno la loro protesta.
“Non ci sentiamo rappresentati – ha dichiarato Domenico Bavetta portavoce del movimento dei pastori – se il presidente Musumeci vuole aprire un tavolo inviti direttamente noi allevatori”.
Per Salvino Nasello vice presidente Cia Sicilia occidentale “ci sono i buoni propositi di dialogo con la regione che possono creare costruttive condizioni per affrontare le varie problematiche”.