Notizie

Sequestro nave Aquarius: “Muoviamoci come una zanzara nella cristalleria”

Ascolta le intercettazioni cliccando sul play della foto principale

Sequestro nave Aquarius

Catania.”Muoviamoci come una zanzara nella cristalleria e non come un elefante” diceva al telefono il titolare dell’agenzia marittima di Augusta ad un referente della nave Aquarius di Medici Senza Frontiere riferendosi al trattamento dei rifiuti dei migranti trasportati dalla nave in ogni sbarco avvenuto nelle coste italiane.
Una svista? Un modo per risparmiare su dei rifiuti che dovevano essere trattati come infetti? Sarà adesso la Procura a chiarire se ci sono delle responsabilità.
La vicenda del trattamento dei rifiuti apre così un ulteriore filone di indagini nei confronti di una Ong in prima linea nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.
“Se continuate a chiedere informazioni sul trattamento di questi rifiuti rischiate di portarvi a casa la spazzatura”.
Così ancora il titolare di un’agenzia marittima di Augusta che parlando al telefono con un responsabile di Msf metteva in guardia l’equipaggio di come quei rifiuti fossero pericolosi e di cero non smaltiti secondo la legge prevista.

Complessivamente sono 24 gli indagati. Secondo l’accusa i soggetti coinvolti, a vario titolo, avrebbero «sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo della Vos Prudence e dell’Aquarius e conferiti in modo indifferenziato, unitamente ai rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e sbarco dei migranti» in 11 porti: Trapani, Pozzallo, Augusta, Catania e Messina in Sicilia, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro in Calabria, Napoli e Salerno in Campania, Brindisi in Puglia.
Tra i rifiuti scaricati la procura indica «gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari», gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi utilizzati a bordo per l’assistenza medica.
Questo il meccanismo che sarebbe stato messo in atto: durante la navigazione verso il porto di destinazione si provvedeva alla fornitura di indumenti nuovi e di alimenti ai migranti salvati in mare, producendo quelli che per l’accusa erano dei «rifiuti pericolosi a rischio infettivo». Quest’ultimi, in fase di certificazione, prima di entrare nel porto, venivano presentati come rifiuti solidi indifferenziati con l’assegnazione di appositi codici che li contraddistinguevano come «non pericolosi». Al termine delle operazioni di sbarco erano poi conferiti alla ditta portuale incaricata che, come emerge da foto segnalazioni fatte a Catania, «li compattava in maniera indiscriminata e li portava in discarica per lo smaltimento finale».

Sulla vicende che direttamente la coinvolge, Medici Senza Frontiere (Msf) interviene con una nota in cui “condanna con forza la decisione delle autorità giudiziarie italiane di sequestrare la nave Aquarius” per presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti di bordo. Una misura che Msf, definisce «sproporzionata e strumentale, tesa a criminalizzare per l’ennesima volta l’azione medico-umanitaria in mare».
“Dopo due anni di indagini giudiziarie, ostacoli burocratici, infamanti e mai confermate accuse di collusione con i trafficanti di uomini – afferma Karline Kleijer, responsabile delle emergenze per Msf – ora veniamo accusati di far parte di un’organizzazione criminale finalizzata al traffico di rifiuti. È l’estremo, inquietante tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attività di ricerca e soccorso in mare”.
L’Ong sottolinea che “tutte le nostre operazioni in porto, compresa la gestione dei rifiuti, hanno sempre seguito procedure standard» e che «le autorità competenti non hanno contestato queste procedure né individuato alcun rischio per la salute pubblica da quando Msf ha avviato le attività in mare nel 2015”.
Medici Senza Frontiere “ribadisce piena disponibilità a collaborare con le autorità italiane”.

Circa l'autore

Zabbaradio

Zabbaradio.it nasce nella primavera del 2017 con la voglia di comunicare attraverso il linguaggio radiofonico: servizi, rubriche, notizie, raccontate attraverso il mezzo della radio.

Lascia un commento