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La Vucciria, resilienza di un quartiere storico
Palermo. Dopo la militarizzazione e i controlli ferrati, la Vucciria si apre al dialogo e al confronto, lasciandosi alle spalle il passato e pensando al futuro del quartiere.
L’occasione è stata la seduta di di Giunta che si è tenuta ieri nel cuore di Piazza Caracciolo in cui gestori di locali, cittadini, abitanti e futuri costruttori dei palazzi abbandonati, si sono confrontati pacificamente sul futuro della Vucciria.
A moderare gli interventi il presidente della Prima circoscrizione Massimo Castiglia a cui sta al cuore che “il quartiere ottenga i servizi minimi del vivere comune”.
Se uno leggesse gli ultimi articoli pubblicati da note testate giornalistiche locali, e visionasse le storie postate da comunicatori improvvisati del web, penserebbe che alla Vucciria sia tutto illegalità e abusivismo. Effettivamente, i presidi permanenti delle forze dell’ordine,le chiusure settimanali di locali a causa di frequentazioni di pregiudicati, potrebbero far pensare al Far West.
Ma così non è. La Vucciria vuole rinascere e per questo è pronta a scommettere sul futuro, ma senza perdere le sue tradizioni e la sua storia.
La Vucciria non è soltanto locali, osterie, bancarelle e quel poco che rimane del mercato, ma anche un quartiere che necessita di strade, di servizi, di fogne, di progetti utili alla sua riqualificazione.
Il quartiere è fatto anche di bambini di scuole e di problematiche di vita quotidiana che sembrano dimenticate.
Giulia Di Martino del Comitato Vucciria ci tiene a precisare nel corso del suo intervento che per “crescere insieme bisogna coinvolgere tutti gli abitanti dal primo all’ultimo senza distinzioni sociali ed economiche”.
Nel corso della riunione per la prima volta e pubblicamente i gestori dei locali hanno ammesso i propri errori legati alla musica ad alto volume e al mancato rispetto delle regole. In cambio della parola fine ai continui presidi delle Forze dell’ordine il fine settimana, hanno promesso una maggiore attenzione al rispetto degli orari di apertura e chiusura.
Giuseppe Marchese gestore del Covo di Piazza Garraffello si dice “disponibile ad aprire anche e solo nelle ore diurne”.
Anche Pietro Sutera della Taverna Azzurra chiede una “tregua ai continui controlli – ma soprattutto – un interesse maggiore dell’Amministrazione verso quei tanti commercianti che provano a sbarcare il lunario e si ritrovano confusi e ostacolati dalla burocrazia infinita”.
Tra gli intervenuti anche alcuni residenti che non riescono a dormire la notte e chiedono rispetto.
Nel corso dell’incontro anche gli interventi degli architetti dello Studio Pl5 che hanno acquistato i palazzi Rammacca, Sperlinga e Mazzarino di Piazza Garraffello.
Per Elena Lo Cascio, alla guida del gruppo di cittadini che ha pianificato l’investimento, “il progetto ha l’intento di restituire alla città un luogo importante che era rimasto fuori dai programmi di riqualificazione quindi un importante opportunità per il quartiere”.
Presente in piazza anche Giovanni Franzitta dello Studio PL5 Architettura il quale, illustrando il progetto di riqualificazione di Piazza Garraffello, ha garantito che “i piani terra dei palazzi non saranno venduti, ma utilizzati secondo le disposizioni del Piano regolatore del mercato che sarà redatto dal Comune”.
Franzitta ha inoltre annunciato l’organizzazione di mostre ed eventi di arte contemporanea realizzati in collaborazione con artisti del luogo.
Per il sindaco Leoluca Orlando, che ha ascoltato con passione tutti gli interventi “l’incontro di ieri è stato una vera rivoluzione per un quartiere dove il dialogo e il confronto porteranno sicuramente a positivi sviluppi per il futuro”.
A chiusura della riunione di Giunta, tutti i partecipanti sembravano soddisfatti del confronto, senza però trascurare dubbi e perplessità legati alle mancate promesse del passato. Tutti sperano che l’incontro appena trascorso non sia stato il solito banchetto ipocrita e di facciata e si augurano che il tempo smentisca gli increduli e che lo sviluppo del quartiere arrivi davvero.
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